Le terapie
La passione di ascoltare, analizzare ed elaborare il percorso di riabilitazione più efficace per la tua problematica, attraverso le prestazioni fisiatriche innovative su misura.
Infiltrazioni ecoguidate
L’ecografia è uno strumento indispensabile in numerose specialità mediche e rappresenta un affidabile metodologia nella diagnosi e nel monitoraggio clinico.
L’ecografia risulta inoltre di estrema utilità come guida visiva per l’introduzione ed il posizionamento dell’ago in corso di terapia infiltrativa per evitare il contatto ed il danneggiamento delle strutture nervose e vascolari in intimo contatto con la regione anatomica trattata.
L’ ecografia permette inoltre di verificare l’effettiva introduzione della sostanza farmacologica nella sede voluta (cavo articolare, borsa sinoviale, spazio periarticolare etc) al fine della migliore efficacia del trattamento.
Nelle infiltrazioni extraarticolari si utilizza piu frequentemente la terapia cortisonica o l’ossigeno – ozonoterapia mentre in quelle intraarticolari si usa oltre a queste due terapie l’acido ialuronico.
L’acido ialuronico è una molecola naturale attivamente sintetizzata dalle cellule sinoviali ed è responsabile delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale, contribuisce ai meccanismi di lubrificazione e protegge parzialmente il tessuto dalla penetrazione di cellule infiammatorie o dagli enzimi litici.
In diverse aree anatomiche è quasi inutile l’utilizzo di questa tecnica perché il punto di accesso è estremamente facile da reperire senza rischi di danni vasculo-nervosi.
Si può infiltrare qualunque articolazione sotto controllo ecografico ma sicuramente è indispensabile l’uso di questo strumento nell’anca.
L’infiltrazione intraarticlare dell’anca di qualunque terapia richiede l’uso dell’ecoguida.
Infiltrazioni intrarticolari
Le Infiltrazioni intrarticolari consistono in un trattamento infiltrativo locale articolare e periarticolare impiegato nella terapia antalgica dei processi infiammatori acuti (con dolore e limitazione funzionale) causati da patologie osteo-muscolari.
Le più comuni patologie di impiego di tale terapia sono artrosi, artriti (non infettive), tendiniti, tenosinoviti, borsiti, fibrositi e fibromialgie.
Inizialmente gli unici farmaci usati nelle infiltrazioni articolari erano i cortisonici, oggi vengono impiegati anche acido ialuronico, ossigeno ozono e farmaci omotossicologici (omeopatici).
La corretta esecuzione di una infiltrazione richiede una perfetta conoscenza dell’anatomia (osteo-articolare, peri-articolare e dei tessuti molli) associata ad una buona manualità e al corretto posizionamento del paziente.
Una volta posizionato l’ago all’interno dell’articolazione, prima di iniettare il farmaco, occorre aspirare, se presente, il liquido articolare prodotto dell’infiammazione.
Onde d’urto
Le onde d’urto utilizzate in terapia sono delle particolari onde acustiche ad alta energia di breve durata e di elevata pressione in grado di produrre un’azione diretta sui tessuti in cui si propagano.
L’onda d’urto non va confusa con l’onda ultrasonora che viene frequentemente utilizzata
sia a scopo diagnostico (nell’ecografia), sia a scopo terapeutico (in terapia fisica negli ultrasuoni).
A differenza dell’onda ultrasonora, che ha un andamento sinusoidale, l’onda d’urto, come detto, ha un andamento ad impulso e valori di pressione generati molto più elevati, mediamente 1000 volte superiori (circa 500 bar contro 0,5 bar).
Producono effetti biologici benefici, in quanto riescono a stimolare internamente i tessuti,
aumentando la vascolarizzazione locale, stimolando la neo-angiogenesi, inducendo le cellule a reagire e produrre delle sostanze antinfiammatorie e fattori di crescita.
Ne deriva un cospicuo interessamento nella rigenerazione stessa dei tessuti, stimolando l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione.
I grandi vantaggi delle onde d’urto sono la tollerabilità, la grande efficacia clinica dimostrata ed il numero ridotto di sedute necessarie (in genere un ciclo di 3 sedute).
L’uso di delle onde d’urto è nato nel campo urologico per la calcolosi renale , si è poi passati all’utilizzo di questa tecnica in diversi altri campi medici dove quello ortopedico è sicuramente ora il principale ambito di utilizzo.
Le patologie ormai avvalorate scientificamente riguardano:
Tessuti ossei
- Ritardi di consolidamento/pseudoartrosi
- Necrosi asettica testa omero/femore
- Fratture da stress
- Algoneurodistrofia
Patologie dei tessuti molli
- Condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
- Rigidità articolare spalla/gomito/anca/gin.
- Calcificazione e ossificazione
- Miositi ossificanti
- Fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce
Tendinopatie dei tessuti molli
- Tendinopatia calcifica di spalla
- Epicondilite laterale di gomito
- Tendinite trocanterica
- Tendinite della zampa d’oca
- Tendinite post-traumatica di ginocchio
- Tendinite del rotuleo
- Tendinite del tendine d’Achille
- Fascite plantare con sperone calcaneale
Le contro indicazioni
- infezione acuta dei tessuti molli/ossa
- neoplasie nell’area da trattare
- epifisiolisi nel punto focale
- malattie della coagulazione del sangue
- gravidanza
- pazienti con pacemaker
- tessuto polmonare nel punto focale
- cervello, midollo spinale, grandi nervi nel punto focale (neurocranio, colonna vertebrale, costole)
Le onde d’urto focali e radiali
Le onde d’urto focali possono essere generate da 3 sistemi: elettroidraulico, elettromagnetico e piezoelettrico. I diversi sistemi di generazione delle onde d’urto danno origine a volumi focali di diverse dimensioni.
Con le onde d’urto focalizzate è possibile quindi regolare esattamente la profondita di penetrazione e focalizzare l’energia direttamente sull’area patologica da trattare.
Queste onde d’urto sono di assoluta pertinenza medica e possono quindi essere applicate solo da medici specializzati.
Le onde d’urto radiali vengono generata mediante uno speciale manipolo a forma di pistola la cui canna è chiusa all’estremità da un tappo metallico contro il quale viene lanciato, mediante aria compressa un proiettile d’acciaio (sistema ballistico). Dalla collisione si genera un’onda d’urto che, attraverso il tappo metallico, si diffonde espandendosi radialmente nella cute e nel primo strato sottostante di tessuto.
Questo sistema non genera onde d’urto focalizzate e pertanto l’energia, non può essere concentrata alla profondità desiderata durante il trattamento, e si disperde radialmente attraverso la cute per cui vengono utilizzate in genere per patologie molto superficiali. Le apparecchiature radiali richiedono inoltre un numero maggiore di onde d’urto e di sedute per la risoluzione di una patologia. Questi sistemi possono essere utilizzati da operatore non Medico (fisioterapisti).
Ozonoterapia
L’Ozonoterapia è una terapia che si basa sulla somministrazione di una miscela gassosa, originata mescolando l’ozono con l’ossigeno.
Secondo diversi specialisti l’ossigeno-ozono terapia è una metodica che esercita una potente azione anti-infiammatoria e antidolorifica, aumentando l’ossigenazione sanguinea e l’azione battericida, fungicida e virucida.
L’ozonoterapia viene utilizzata anche nel trattamento delle patologie ortopediche più frequenti, come la cervicalgia, le tendiniti, la lombalgia, le ernie, le patologie sportive, le periartriti, l’artrosi, ecc.
Per ottenere un buon risultato in questo tipo di terapia è fondamentale la corretta scelta della metodica di somministrazione, che ovviamente viene decisa dallo specialista.
Le tecniche più comuni sono quella intramuscolare, quella sottocutanea intraarticolare e quella per insufflazione rettale e/o vaginale.
Terapia Manipolativa / Osteopatia
Per Terapia Manipolativa si intende uno specifico intervento manuale su un determinato distretto articolare in particolare quello vertebrale con lo scopo di aggiustare o correggere limitazioni funzionali quasi sempre associate ad una posizione non corretta di un’articolazione.
A livello vertebrale tale manipolazione o aggiustamento è un movimento specifico, d’intensità e direzione controllata che viene applicato in un punto preciso della colonna, con lo scopo di sbloccare la vertebra “sublussata”, cercando di ripristinare il movimento naturale della colonna.
La tecnica in genere più usata per la manipolazione, si effettua riallinenado le articolazioni con un breve rapido impulso o aggiustamento che causa un rumore articolare comunemente definito “scrocchio”.
Tale rumore è causato dal momentaneo e istantaneo passaggio del liquido sinoviale, liquido che mantiene lubrificata l’articolazione, allo stato gassoso all’interno della borsa articolare.
L’aggiustamento, oltre a ripristinare la mobilità dell’articolazione interessata, incrementa la circolazione sanguigna ed alleggerisce la pressione sui nervi che rivestono la superficie dell’articolazione e sui nervi spinali che passano nello spazio tra le vertebre.
L’osteopatia è una terapia manuale e olistica che guarda alla totalità della persona e
non al singolo disturbo. L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che si basa
sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia,
etc..) utilizzando esclusivamente tecniche manuali nella terapia.
Il trattamento manipolativo è volto a ripristinare le aree del corpo in disfunzione ed a riequilibrare le tensione cercando di ripristinare il normale funzionamento dell’organismo stimolando l’autoguarigione del corpo.
E’ utile non solo nel trattamento di disturbi che interessano l'apparato neuro-muscolo-
scheletrico, ma anche in ambito viscerale, odontoiatrico, ORL, circolatorio, cefalea,
vertigini. E’ indicato in diverse problematiche in ambito pediatrico, nel trattamento di
cicatrici e può essere eseguito durante la gravidanza o in pazienti anziani.
Il trattamento manipolativo osteopatico utilizza differenti tecniche in funzione di ogni
paziente, dei disturbi presentati, dall’età stessa del paziente.
Le tecniche
- Tecniche articolatorie – tecniche di mobilizzazione articolare dolci volte a ripristinare la funzionalità articolare.
- Tecniche ad energia muscolare – tecniche che utilizzano la contrazione muscolare a scopo inibitorio in loco o al muscolo antagonista.
Sfruttano i principi di neurofisiologia per vincere le restrizioni di mobilità di distretti corporei attraverso l’uso preciso e mirato di contrazioni muscolari. - Tecniche per i tessuti muscolari – tecniche volte sia alla inibizione di muscoli contratti, ipertonici che ad effetto tonificante ma anche di stimolazione/inibizione di propriocettori e meccanocettori.
- Tecniche fasciali – il tessuto fasciale è un tessuto connettivo che avvolge ogni muscolo e gli collega tra loro e con altre strutture anatomiche presenti in tutto il corpo.
Le tecniche manipolative di questi tessuti sono molto dolci dove l’obiettivo è il bilanciamento delle tensioni fasciali dell’apparato muscolo scheletrico seguendo il movimento inerente del
tessuto ristabilendo anche l’aspetto circolatorio.
- Tecniche Thrust o tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza o tecniche dirette.
Sono tra le più note ed utilizzate in medicina manuale facilmente riconoscibili per il rumore che provocano (scrocchio) avendo lo scopo di migliorare la mobilità di una articolazione, in ambito osteopatico vengono effettuate solo dopo una adeguata preparazione e molto spesso non sono necessarie in quanto molte volte le stesse tecniche di preparazione risolvono già la disfunzione articolare oppure perchè l’osteopata ha a disposizione molte altre tecniche che possono produrre uguale risultato. - Tecniche cranio sacrali – si trattano di manipolazione delle ossa craniche e sacro volte a ripristinare la funzionalità del Meccanismo Respiratorio Primario. Si utilizzano sia nel bambino che nell’adulto o anziano e sono tecniche peculiari dell’approccio osteopatico non solo per il trattamento di disturbi locoregionali (distrubi in ambito ORL, odntoiatrico, cefalea, vertigini, etc) o posturali ma è una modalità di riequilibrio dell’organismo in toto.
- Tecniche viscerali – L’osteopatia in ambito viscerale prevede la valutazione ed il trattamento della mobilità dei visceri, che influenza la funzione del viscere stesso sia a livello toracico che addominale. In questo ambito sono presenti legamenti, fasce e i mesi, che collegano visceri, parete delle cavità e schelettro. La tensione di queste strutture è in grado di condizionare la posizione, la mobilità e di conseguenza la funzione del viscere. La disfunzione somatica di origine viscerale, sia per i rapporti anatomici sia per i riflessi viscero-somatici, può influenzare la postura e la mobilità della struttura corporea, compresa la colonna vertebrale.
- Tecniche linfatiche – Il sistema linfatico è conosciuto come il più importante integratore per tutti i fluidi corporei.
Il trattamento manipolativo osteopatico può facilitare la circolazione linfatica e cosi il riequilibrio corporeo.